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DDL GELMINI: si occupano i tetti, le facoltà, verso il presidio permanente di domani a Montecitorio

Questa mattina a Salerno sotto una pioggia battente, ricercatori e studenti hanno occupato il tetto del Rettorato del Campus di Fisciano.

In questo momento i ricercatori romani della Sapienza e di Tor Vergata, insieme ad alcune studentesse e studenti hanno occupato il tetto dell’edificio di fontanella borghese della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma protestando contro l’imminente approvazione del DDL Gelmini (per info Elena Monticelli 3489123643)

Nella giornata di oggi moltissime sono le mobilitazioni e in particolare le facoltà occupate o pre-occupate si moltiplicano a Torino, Palermo, Pisa, Firenze. Assemblee in tutt’Italia in cui gli studenti stanno organizzando la mobilitazione di domani.

Negli scorsi giorni le studentesse e gli studenti che a Torino avevano occupato lo storico edificio del ’68 torinese – Palazzo Campana – avevano diffuso un appello nazionale ad occupare le facoltà.

A Palazzo Campana occupato domenica si è svolta la prima tappa della Carovana dell’Altrariforma, con delegazioni da molte città italiane di studenti e ricercatori che si sono incontrati per proseguire il percorso di discussione dell’alternativa al DDL Gelmini, con proposte concrete sulla democrazia e il governo degli atenei, il diritto allo studio, la ricerca, il dottorato, i finanziamenti e la contribuzione studentesca.

Sempre a Torino a partire dalle 14 si terrà a Palazzo Nuovo un’Assemblea di Ateneo decisiva per le sorti della protesta nell’Università di Torino. In previsione di un dibattito partecipato, accesso e decisivo, l’emittente radio Border Radio (www.border-radio.it ) trasmetterà in diretta tutto l’evento.

L’appuntamento principale della giornata di domani è il presidio permanente a Montecitorio, alle ore 9:30 riempiremo la Piazza per assediare il Parlamento, insieme a ricercatori e studenti. “Il futuro è qui e si decide adesso” è uno degli slogan di questa giornata centrale di mobilitazione.

Riteniamo infatti inammissibile che dopo mesi di mobilitazione, cortei, occupazioni, lezioni in piazza, il Ministro non abbia mai risposto nel merito alle critiche e alle proposte degli studenti, e che il Governo agonizzante, privo di una maggioranza possa cercare con arroganza di ottenere l’approvazione di una riforma che con l’ingresso dei privati nei CdA, la sostituzione delle borse di studio con sistemi di indebitamento degli studenti, la precarizzazione della ricerca, distruggono l’università pubblica. Gli studenti, l’università pubblica non possono subire le dinamiche pre-elettorali di un governo che non c’è, le riforme, le risorse per gli atenei, non possono essere merce di scambio tra le parti politiche sopra le teste di coloro che protestano e propongono un’altra idea di università, un’altrariforma.

Il 17 Novembre eravamo 200.000 in tutt’Italia, lo striscione di apertura del corteo romano recitava: “governo precario, generazione di precari: VEDIAMO CHI CADE”, proseguiremo la mobilitazione occupando facoltà, tetti, con la convinzione che i veri occupanti sono i signori di un Governo, che ormai privo di una maggioranza, incapace di fare gli interessi collettivi, deve andare a casa.

Claudio Riccio
portavoce nazionale LINK – coordinamento universitario

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