Sempre più oggi in ambito universitario si sente parlare di Startup. Tutti più o meno sappiamo cosa sono: delle imprese imprenditoriali che nascono da una idea e che spesso utilizzano la rete come strumento principe per erogare un servizio o semplicemente creare una community. Un’altra caratteristica che la startup deve avere è la scalabilità, cioè di poter crescere rapidamente nei numeri. Questo in genere avviene con più probabilità in imprese che si rivolgono al mercato internazionale e non a quelle che si rivolgono ad un mercato tutto sommato ancora limitato come quello italiano. Quindi è giocoforza costruire quueste startup in inglese. La lingua inglese infatti è diventata la lingua corrente degli startupper. Non è raro infatti che gli eventi in Italia che riguardano le startup si svolgano interamente in inglese. Una delle cose che vengono richieste spesso dagli investitori è proprio una presentazione in lingua inglese. Stiamo parlando, quando parliamo di investitori, di Venture Capital o di Angel, figure che investono dei capitali in una idea e nel team che vuole realizzare l’idea. Chiaramente poi il loro scopo è quello, dopo 2-3 anni, di vendere la loro quota e guadagnarci un bel po’ di soldini. Quindi per questo è importante essere preparati, gli investitori scommettono molto spesso più sul team che sull’idea.
Proprio da ultime indagini sembra che quello della startup sia un po’ il mito di tutti i giovani e in particolar modo degli studenti universitari. Spesso di fronte a questa disastrosa situazione lavorativa i giovani invece che andare a fare anni di stage e praticantato gratuito preferiscono mettersi in gioco e puntare a sviluppare una propria idea. In previsione di questo i ragazzi (almeno quelli più svegli) fin da giovanissimi fanno dei soggiorni studio all’estero. Questo sia per frequentare delle buone scuole di lingua sia per creare fin da giovani una rete di relazioni con persone che stanno in altri luoghi del mondo. Oggi per avere delle buone possibilità di riuscire nel mondo del lavoro bisogna davvero avere una marcia in più, sia che la propria ambizione è quella di creare una startup o di lavorare in una multinazionale. Seguire fin da ragazzi, magari nelle vacanze estive, dei corsi di lingua all’estero è oggi la cosa migliore. Come ripetiamo non solo un fatto di formazione ma soprattutto di un arricchimento che ci servirà sicuramente nel percorso professionale che andremo poi ad affrontare.